Si incontrano per caso un sadico e un masochista.
Il masochista implora: "Ti prego, fammi tanto male!"
E il sadico: "No"
Il masochista implora: "Ti prego, fammi tanto male!"
E il sadico: "No"
Innamoramento"Innamorarsi veramente significa entrare in una dimensione del tutto differente, cambiare pianeta. Significa spostare il baricentro della propria vita e orbitare intorno a un nuovo punto di riferimento. I riflettori della nostra mente illuminano un'unica immagine: quella di lei (o di lui). Il resto rimane sullo sfondo. Questa immagine si sovrappone a tutte le altre, è presente ovunque, in ogni momento. Viene vista, rivista, ripassata come in un replay ossessivo, crea gioia, struggimento, persino tremore. La persona amata viene idealizzata. Non ha difetti. E, se ne ha, vengono oscurati da una specie di daltonismo emotivo.
Questa immagine così amata la si porta sempre con sé, al lavoro, in viaggio, a letto. Vive e palpita all'interno della nostra mente e dei nostri sentimenti: la interroghiamo, le parliamo, è la protagonista del nostro teatrino mentale. Continuamente i nostri pensieri la circondano, la sfiorano, la contemplano. L'innamoramento ha le caratteristiche biochimiche di una droga, che modifica profondamente il comportamento, crea una dipendenza, induce a fare qualunque cosa pur di non perdere la persona amata, e può portare a drammatiche crisi di astinenza in caso di interruzione brusca del rapporto, cioè di abbandono. I livelli plasmatici di neurotrofine come NGF, BDNF, NT-3 e NT-4 in soggetti innamorati di recente, confrontati con i valori di due gruppi di controllo, costituiti da individui single o impegnati in una relazione di lunga durata, sono risultati del resto significativamente superiori. Le cose si complicano quando l'innamoramento è unilaterale. L'amore non corrisposto viene vissuto in modo sofferto: a volte in silenzio, con rassegnazione, altre volte come un'ossessione. L'amore, infatti, non ha nulla a che fare con la saggezza: è un tuffo in una dimensione nuova, bellissima, irresistibile, dove nient'altro importa. I conti si faranno magari più in là, quando sarà passata la febbre e rimarranno i postumi della "follia". L'amore, dunque, colpisce in modo subdolo, spesso improvviso. È un sentimento irrazionale che penetra dolcemente e invade tutto l'organismo, come un'endovenosa che si diffonde capillarmente e che modifica il nostro modo di pensare e di agire. Provocando, a volte, una narcosi totale". tratto da Piero Angela, Ti amerò per sempre. la scienza dell'amore, Mondadori, 2006 Lo psichiatra americano Scott Peck fornisce questa definizione dell'innamoramento: “Una componente istintiva geneticamente determinata del comportamento nella fase dell'amore. In altri termini, la temporanea caduta dei confini dell'ego che contraddistingue l'innamoramento è una risposta stereotipa degli esseri umani a una serie di stimoli sessuali interni ed esterni, che serve a incrementare la probabilità dell'accoppiamento e a garantire così la sopravvivenza delle specie” Scott Peck M., The Road Less Travelled (New York: Simon & Schuster, 1978) pp. 89-90 E aggiunge: “l’esperienza dell’innamoramento non può essere considerata amore per tre ragioni": 1. L’innamoramento innamorarsi non è un atto della volontà o una scelta consapevole. Per quanto noi vogliamo innamorarci, non possiamo fare in modo che accada. D'altro canto, non possiamo cercare l'esperienza, quando ci coglie. Spesse volte ci innamoriamo in momenti inopportuni e di persone non adatte; 2. l'innamoramento non è vero amore perché non richiede sforzi. Qualsiasi cosa facciamo, l'esperienza dell'innamoramento richiede una disciplina minima e un limitato sforzo consapevole da parte nostra. Le lunghe, costose telefonate, il denaro che spendiamo nei viaggi effettuati per incontrarci, i regali che ci doniamo, i nostri progetti di lavoro, non sono nulla per noi; 3. una persona «innamorata» non è veramente interessata a favorire la crescita personale dell'altro. A conferma di quest'ultimo punto, si possono citare l'esempio della gelosia, estrema amplificazione della componente passionale, dove affermazioni come "Sei il primo pensiero il mattino quando mi sveglio, l'ultimo la notte quando mi addormento" si accompagnano dichiarazioni più ambigue come "Ti amo al punto tale da poter vivere senza di te" oppure, in chiave più drammatica nella prospettiva di una separazione: "O mioa/o, o di nessun altro!". Amore Emozionale
L’amore “perfetto”, dice Sternberg, non dura se non alimentando le tre componenti dell’amore di Intimità, Passione e Impegno.
Raggiungerlo è difficile, ma non impossibile. Conta soprattutto mantenerlo nel tempo, poiché ogni rapporto è in continuo divenire e segue anche i cambiamenti e l'evoluzione psicologica dei singoli partner, al di là delle statiche geometrie di uno schema. Molti pensano che l’amore dipenda solo dai sentimenti, dalle emozioni, dalle forti passioni a cui bisogna abbandonarsi e basta. Ma non è solo così. Amare qualcuno non è solamente un forte e intenso sentimento (destinato, come tutti i sentimenti, a non durare “per sempre” e attenuarsi nel tempo), ma è anche un impegno che prendiamo con gli altri e soprattutto con noi stessi. L’amore “perfetto” prevede che queste tre componenti debbano essere nutrite, altrimenti il rapporto si incrina. Nei diversi momenti della storia d'amore, una componente può prevalere rispetto alle altre, ci si può quindi basare su quelle più solide per rinforzare gli aspetti più fragili. È un equilibrio da mantenere costantemente con impegno e attenzione. Non è un traguardo raggiunto una volta per tutte, ma un compito sempre aperto. |
Jason s'innamorò per la prima volta in prima elementare. La bambina, Irene, era una sua compagna di classe e viveva nello stesso isolato. Lei e Jason trascorsero molto tempo insieme, facendo i soliti giochi infantili come nascondino e mosca cieca e aiutandosi reciprocamente in tutti i modi possibili. Irene e Jason avevano un progetto assolutamente modesto: diventare il re e la regina del mondo e avere tutti gli altri come propri sudditi. Nel progetto figurava un altro minuscolo dettaglio: loro due avrebbero continuato a vestirsi, ma tutti gli altri avrebbero avuto l'obbligo di essere nudi. Non dubito che Freud si sarebbe sentito a suo agio con loro.
Irene dopo qualche tempo si trasferì con i suoi in un'altra città, e così finirono sia la loro amicizia sia il loro regno. Jason non la rivide mai più. Questa storia d'amore non fu né passionale né risultò di lunga durata. Ma Irene e Jason erano caratterizzati da almeno un elemento fondamentale dell'amore: erano profondamente amici e condividevano un' INTIMITÀ che non era aperta a nessun altro. Comunicavano bene fra loro e si sentivano sempre rallegrati dalla presenza reciproca. Benché il loro rapporto non possedesse tutte le componenti dell'amore, certamente ne aveva una delle più importanti: i due bambini si prendevano cura l'uno dell'altra e si sostenevano a vicenda. In breve, avevano una relazione emotivamente intima. Molti anni dopo Jason s'innamorò di Patti, che sedeva nel banco accanto al suo in una scuola superiore. La prima volta che Jason posò gli occhi su di lei, se ne innamorò follemente. Ma non riuscì mai a trovare il coraggio di dirle i suoi sentimenti per lei. Non è che non riuscisse a comunicare con lei perché il suo sentimento non era abbastanza forte. Pensava quasi sempre a Patti e per un anno della sua vita, riuscì a stento a pensare a qualcos’altro. Svolgeva i suoi doveri scolastici con il pilota automatico. Quando parlava con chiunque altro. si può dire che lo facesse una sola metà di se stesso perché in segreto pensava sempre a Patti. Tornava a casa quando le lezioni finivano e si struggeva per lei. I mesi passavano. Ma Jason non riuscì a esprimere i suoi sentimenti. Al contrario. agiva con una certa freddezza nei suoi confronti, perché aveva paura di tradirsi (anche se probabilmente Patti si accorse del suo turbamento). Si sentì annientato quando scoprì che Patti si era innamorata di un altro. Ciò che era peggio. questo ragazzo era un bravissimo atleta, mentre Jason era a disagio con qualunque sport. Tutto gli sembrò più nero di una notte senza né luna né stelle. Dopo qualche tempo, Jason guarì dalla sua ossessione per Patti, e i due diventarono anche abbastanza amici; Jason scoprì allora che le piaceva meno di quando l'amava. Inoltre, più la conosceva e più sentiva di non avere quasi nulla in comune con lei. Il sentimento che Jason provava per Patti possedeva un secondo ingrediente dell'amore: la PASSIONE. Mentre l'intimità che aveva vissuto con Irene era ricambiata, come è quasi sempre l'intimità, la passione che sentiva per Patti era unidirezionale, come è spesso la passione. Volgendo lo sguardo al passato, definì il suo amore per Patti un'infatuazione: si era sviluppato senza che neppure conoscesse la ragazza ed era continuato in assenza di qualunque relazione reciproca fra loro. Un' infatuazione è alimentata più dai dubbi e dalle incertezze che dalla consapevolezza di quel che una persona è realmente. L'anno successivo, Patti cambiò scuola e Jason non la vide mai più. Né ebbe mai più un particolare desiderio di rivederla. La terza volta Jason s'innamorò di Cindy, che conobbe poco tempo dopo. La sua relazione con Cindy era tutto quel che non era stata la sua relazione con Patti e viceversa. In una parola, la sua relazione con Cindy era “sensibile”. Venivano da famiglie simili e anche le loro vite erano state abbastanza simili; andavano entrambi molto bene a scuola e avevano una gran voglia di riuscire nella vita professionale; insomma, erano quel che tutti avrebbero definito una coppia ben assortita. La loro relazione non aveva né la profonda intimità che Jason aveva avuto con Irene né la passione travolgente che il ragazzo aveva provato per Patti, ma aveva qualcosa che mancava agli altri due rapporti. Cindy e Jason credevano di amarsi e si erano IMPEGNATI abbastanza rapidamente l'uno verso l'altra. In ciascuna di queste relazioni era capitale uno dei tre ingredienti, o componenti, dell'amore: intimità (con Irene), passione (con Patti) e impegno (con Cindy). L'amore può essere inteso come un triangolo (che non va confuso con un «triangolo amoroso» di tre persone), ciascun vertice del quale è una delle tre componenti: l'intimità. la passione e l'impegno. |
Letture consigliate per approfondimenti:
- Alberoni F., Lezioni d’amore. Duecento risposte su amore, sesso e passione, Rizzoli, 2008
- Angela P., Ti amerò per sempre, Mondadori
- Attili G., Attaccamento e amore, il Mulino
- Chapman G., I cinque linguaggi dell’amore, Elle Di Ci, Torino, 2005
- Galimberti U: Le cose dell’amore, Feltrinelli
- Gray J., Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, Rizzoli, 2008
- Gray J., Marte e Venere si innamorano di nuovo, Tea edizioni
- Johnson S., Stringimi forte. Sette passi per una vita piena d'amore, Istituto di Scienze Cognitive, Sassari
- Kaplan B., Prince G., Trovare l’anima gemella, Tea edizioni
- Kernberg O. F., Relazioni d’amore. Normalità e patologia, Raffaello Cortina Editore
- Kingma D. R., Perché l’amore finisce. Come superare la fine di un rapporto, Tea edizioni
- Marshall A.G., Ti voglio bene ma non ti amo più, Come riaccendere la scintilla della passione, Ed. Corbaccio, Milano, 2007
- Mitchell S., L’amore può durare?, Raffaello Cortina Editore
- Monbourquette J., Ricominciare a vivere, Roma, Paoline, 2000
- Nardone G., Correggimi se sbaglio. Strategie di comunicazione per appianare i conflitti nelle relazioni di coppia. Ponte alle grazie, Milano, 2005
- Recalcati M., Mantieni il bacio. Lezioni brevi sull’amore. Feltrinelli, Milano, 2019
- Recalcati M., Non è più come prima. Elogio del perdono nella vita amorosa, Raffaello Cortina, Milano, 2014
- Sternberg R., La freccia di cupido. Come cambia l'amore: teoria psicologiche, Erickson, Trento, 1999
- Turnaturi G., Tradimenti. L'imprevedibilità nelle relazioni umane, Feltrinelli, Milano, 2003
- Vegetti Finzi S., Parlar d’amore. Le donne e le stagioni della vita, BUR Rizzoli, 2003